Tipologia:
Chiesa rupestre




Fu fondata dalla famiglia Casalino nel 1779, annessa ad un giardino con pergolato, alberi da frutto e querce, e a una fabbrica di cera d’api rimasta attiva fino agli anni ’30 del Novecento.  Sulla facciata compare lo stemma della famigia e la data di fondazione della chiesa con la scritta “qui non si gode asilo”. La cappella rurale, privata e laica, non sottoposta alla giurisdizione arcivescovile era stata eretta col consenso del re Ferdinando IV a condizione che fosse espressamente negato il diritto d’asilo. Sopra l’altare barocco dell’unica navata, si ammira il dipinto dell’addolorata con i simboli della passione, firmato e datato dal pittore materano nuncio nicola bonamassa 1778. In una nicchia ricavata nel muro della chiesa è esposta la piccola statua della madonna della scordata simile a quella della Madonna della Bruna.






Accessibilità:



Biglietto di ingresso:



Note:

Proprietà della famiglia Casalino. Detta anche Madonna della scordata.




Titolarità: