Calciano

Calciano è un paese collinare, oasi naturale del Parco di Gallipoli Cognato e delle piccole Dolomiti Lucane, nonché, Città del Miele da Settembre 2018.
E’ situato in una posizione strategica. A pochi chilometri dalla strada statale S.S. 407 Basentana e lungo il fiume Basento. Da Calciano è possibile raggiungere facilmente sia le due province della regione: Matera e Potenza; e sia gli altri luoghi turistici maggiormente significativi.
Dai punti panoramici, consente di godere di vedute mozzafiato, ad esempio dalla piazzetta posta dietro la Chiesa di Calciano si gode di una magnifica veduta sul Basento e sui calanchi.
Nei cieli di Calciano svolazzano a distanza ravvicinata i falchi, i nibbi, le tortore, il picchio rosso, la capinera, la cincia allegra, mentre la cicogna nera è avvistabile dai box (bird watching) posti lungo il fiume Basento, posizionati sempre nel territorio di Calciano.
Diversi sono gli incontri ravvicinati che facilmente si possono materializzare: dall’istrice alle volpi, dal pavone alle lepri, dal tasso agli scoiattoli, dal riccio al cinghiale, che permette di vivere esperienze immersive di tipo naturale.

Rotondella
Rotondella

COSE DA NON PERDERE

Le origini dell’insediamento urbano di Calciano risalgono alla preistoria (V sec. A.C.). Per Racioppi il nome del paese potrebbe derivare dal termine medioevale “Caucium”, luogo basso e paludoso. Già nel 383 a.c. si parla di Calciano per via di un alluvione che lo distrusse. Ricostruito, venne distrutto una seconda volta nel 1235 a causa di un’altra alluvione e nel 1248 a causa di un terremoto. Il territorio, dopo queste catastrofi venne annesso a Tricarico, successivamente passò agli Sforza nel 1382 e nel 1459 ai Sanseverino. I resti antichi invece della Chiesa della Rocca, risalgono al XVI sec., e venne costruita, in un periodo in cui, vi erano circa 1500 abitanti.

La proprietà del feudo, intanto, passa ai De Leyra sino a giungere ai Revertera nel 1606. La comunità, seppure esigua, nel corso del tempo, si è ribellata più volte contro i feudatari e nel periodo del brigantaggio ci sono stati anche dei capi briganti locali, il più famoso è Francesco Scurti detto “Percoco”. Alla fine del 1800, a causa di un’altra alluvione, la popolazione abbandonò definitivamente il paese “di Pede” e si trasferì nell’attuale posizione urbana, nel punto, ove sorgeva la cappella della Madonna della Serra che divenne poi la sede della Chiesa attuale intitolata a S. Giovanni Battista. Calciano, poi venne annesso prima alla provincia di Oliveto Lucano e poi a Garaguso, e solo il 12 giugno 1913 raggiunse l’autonomia. La Patrona di Calciano è la Madonna della Serra, che si festeggia l’8 settembre con una processione caratterizzata da ceri votivi e dalla numerosa partecipazione di tanti oriundi calcianesi.

Dal punto di vista architettonico, si segnalano i seguenti luoghi:

La chiesa di S. Giovanni Battista rappresenta il luogo più significativo dal punto di vista artistico, storico e culturale: all’interno è presente il Polittico di Bartolomeo da Pistoia datato 1503, che presenta un particolare significativo nella predella dove ci sono 12 figure che non rappresentano gli apostoli ma dei santi, in quanto vi sono anche delle donne. Nella chiesa sono posizionati ben 17 affreschi recuperati dai resti della chiesa della Rocca, tra questi un affresco con Madonna che avvolge con il mantello penitenti incappucciati e l’effige di san Biagio e di San Giacomo. Altro elemento di pregio è dato dalla presenza della statua lignea della Madonna Orante o dell’Annunziata, del XV sec, attribuita alla produzione della bottega veneziana del Moranzon. Ed infine, il Battistero con acquasantiera in pietra grigia, del XVII-XVIII sec.

La Cappella di S. Maria di Cognato, risalente al 1100, ove S. Guglielmo da Vercelli, insieme a S. Giovanni da Matera, nel 1128, passando per Tricarico, vi giunsero, e decisero di fermarsi in quel luogo di pace e vi costruirono un eremo. Dopo un breve periodo decisero di dividersi scambiando i propri abiti: San Giovanni andò a Monte S. Angelo sul Gargano, mentre Guglielmo rimase ancora una volta solo, conducendo vita eremitica. Qui esorcizzò un indemoniato, un cacciatore che dopo aver colpito l’elmo in ferro indossato dal santo ne sfigurò il volto, prima di essere posseduto dal demonio. I suoi compagni di caccia assistettero al miracolo di Guglielmo che liberò l’uomo dal demonio, diffondendo in zona la sua fama di santità. Nei pressi della Cappella di Cognato vi è un’importante sorgente Acqua del “tremolo”, la cui fonte costituita da banchi arenacei è posizionata a circa 650 metri di profondità ed utilizzata dagli abitanti locali come acqua curativa con proprietà antinfiammatorie, diuretica, febbrifuga ed espettorante. Sempre nella zona Cappella Cognato sul versante che scende verso il fiume Basento, si trova il Sentiero degli austriaci, un percorso lastricato in pietre, costruito dai prigionieri austriaci durante la prima guerra mondiale.

La zona del Castello – Chiesa della Rocca – Resti antichi di Calciano, è un antico presidio di origine preistorica. Nel Geosito, si possono visitare i resti della Chiesa, inoltre, nell’immediate vicinanze, si trova anche la fontana di pede, enorme grotta che prevedeva la raccolta delle acque ed era una delle fonti principali del paese. Attualmente la zona del “castello” è visitabile attraverso un sentiero illuminato, che si inerpica lungo la Rocca del Castello permettendo la visita di numerosi Ipogei caratterizzati dalla presenza di fossili a vista. Difronte alla Rocca, nella zona ad est, si può ammirare la Cinta di Santa Caterina, ove sono scavate due fessure a forma di occhi, all’interno delle quali, si trova l’affresco di Santa Caterina, di Lucifero e Sant’Antonio Abate, affreschi di cui non si conosce lo stato di conservazione, poiché, non sono facilmente accessibili. A ridosso della Cinta, si può apprezzare una zona particolarmente argillosa che presenta anche delle pietre di consistenza lavica che fanno presupporre che nella zona vi sia la presenza di fumarole/gas. Sempre nell’immediate vicinanze è visitabile la Sorgente di Alpe che ha la sua fonte a 375 metri di profondità ed è costituita da arenarie fratturate. Vicino alla Sorgente si trova anche la fonte di creta dalla quale nasce un detto calcianese molto in voga, ovvero che “se non sei felice tutto quello che non hai lo possono fare di creta ad alpe”.

LE ECCELLENZE GASTRONOMICHE

La Cucina tipica Calcianese è quella lucana, con alcune varianti tipiche che sono date dalle spezie, dagli accostamenti e dalla lavorazione.
Tra questi si segnalano: “lagane” (una minestra di fagioli o ceci bolliti), ”I Gnummridd” (involtini di Agnello e Capretto), ”U p’pdegn’‘ (ovvero granturco bollito in acqua e sale), ”La Rafanata” (frittata a base di rafano), le “manate” (pasta tipica realizzata con un impasto di consistenza particolare e grazie all’abilità delle mani, questa pasta viene accompagnata dal sugo di salsiccia); il ”Trittico calcianese”(composto da cavatelli orecchiette e fusilli fatti in casa), il ”Pezzente”(salsiccia grassa realizzata con le parti meno nobili del maiale). La Frittata, che costituisce il piatto tipico della cucina lucana, a Calciano, viene proposta in diverse varianti, con salsiccia, zucchine, asparagi, patate, cipolla, peperoni ed infine nella versione dolce “con miele e mandorle” una specialità, che poggia la sua peculiarità sull’ottimo miele di produzione locale. “Fagioli, cotiche e cicorie”, “Fave munn’late” (Fave fresche un po’ dure cotte nella pignata), “la pastorale” (pietanza a base di carne di pecora accompagnata da patate, sedano, cipolla, pomodori, finocchietto selvatico, alloro, carote, peperoncino piccante).
Molta apprezzata nella gastronomia locale, la produzione di carne e latticini podolici.
Infine, non può mancare la degustazione di bruschette con olio Evo, prodotto locale di nicchia pluripremiato, che completa l’offerta gastronomica locale.
Nel periodo di Pasqua come in altri luoghi limitrofi, è possibile degustare il calzone con la cipolla, quello con toma, uova e salsiccia e nella versione dolce, il calzone con ricotta.
Nel periodo di Natale, non possono mancare le “Scherpedd” frittelle di pane, che si trovano anche nella versione con baccalà e alici. Tra i dolci le “Casatedd” (cartellate) e i panzerotti dolci con ripieno di ceci o castagnaccio.
I taralli dolci e salati sono presenti in ogni stagione. Altro prodotto di nicchia è la tipica focaccia cotta sulla pietra naturale del forno che viene chiamata “focaccia a terra” e “u roccol” (ciambella di pane).

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SERVIZI TURISTICI

EVENTI

Dal 10 al 14 Febbraio – La caccia delle Befana – Carnevale – Borgo romantico
19 Marzo – Falò di San Giuseppe
21 Marzo – Giornata internazionale della poesia
13 Giugno – Festa di Sant’Antonio
Agosto – Sagra delle 7 frittate
Luglio – Agosto – Settembre – Laboratori di comunità/Campus centro estivo
Fine Agosto – Olimpiadi del bosco con sci d’erba
Settembre – Città del miele
7-8 Settembre – Festa patronale
29 Settembre – Festa dei beni comuni, S. Michele Arcangelo
2 Ottobre – Festa dei nonni
Novembre – Dicembre – Villaggio degli elfi

ESCURSIONI

I percorsi naturalistici sono praticabili da tutti e se ne possono scegliere diversi:
Passeggiata per il riconoscimento di erbe spontanee, tra cui predomina imponente il Cardo Mariano, oltre alle specie preziose di erbe officinali e di erbe mediterranee che sarà possibile scoprire durante la passeggiata;
Sentieri archeologici che conducono al geosito “ruderi del Castello Santa Maria della Rocca e della Chiesa”, con gli ipogei distinti in due categorie, quelle degli abitanti e quelle degli eremiti posti oltre la zona della Venicella. Gli Ipogei di Calciano, hanno delle notevoli assonanze con quelli di Matera;
Il sentiero dei briganti: partendo dal luogo ove era posizionata la casa natia del brigante Percoco (Francesco Scurti) ovvero nell’attuale Piazza 18 Agosto, sino alla pietra del Brigante posizionata nel bosco del parco e scoperta soltanto nel 2004, a seguito di una ricerca storica promossa dall’ass. SMDR.
– Il sorridente paese della collina materana, offre anche un suggestivo percorso delle sorgenti d’acqua “Alpe -Acc’tidd- Conserva- Tremolo” sino a giungere alla Cappella di Cognato eremo fondato nel 1123 da San Guglielmo da Vercelli e da San Giovanni da Matera.
– Inoltre, ai nastri di partenza, vi è anche il percorso del Cammino di S. Guglielmo da Vercelli, che partendo dall’esperienza di Santiago decise di addentrarsi nelle terre del sud Italia e creare un percorso analogo passando anche da Calciano e costruendo il suo eremo nel fantastico bosco di cognato, suggestivo angolo di paradiso.

FOCUS

3 PROPOSTE IMPERDIBILI

1. Borgo romantico: resti antichi di Calciano – ipogei;
2. Il percorso delle 7 fontane con degustazione delle 7 frittate calcianesi;
3. La festa patronale 7-8 settembre ove è possibile ammirare i ceri votivi.

CONTATTI

Comune di Calciano – Via S. Pertini – tel. 0835672016

Ass. Santa Maria della Rocca
Email smdr_onlus_calciano@tiscali.it
Cell. 3475306213
Web smdrorg.wordpress.com